Dimmi ancora una bugia: recensione

Quanto male può fare una bugia, una piccola bugia? E un intero castello di bugie?

Cosa spinge una persona a mentire? A costruire una relazione d’amore sulla menzogna?

Queste e altre domande cercano di trovare risposta nel nuovo romanzo Dimmi ancora una bugia di Selene Piana, pubblicato in self e disponibile su Amazon dal 26 aprile.

La fiducia e il bisogno di credere all’amore sono alla base di questa storia che vede come protagonisti Nora, una giovane donna determinata e indipendente e Paolo, aspirante fotografo che mostra, almeno all’inizio, una certa sicurezza di sé.

Tra loro nascerà una storia d’amore in modo semplice, quasi banale, come capita molte volte, ma quel primo incontro, sul mare, nella nostra Liguria, un luogo che ricorre spesso nelle ambientazioni dei romanzi di Selene Piana e che rendono la lettura ancora più piacevole è verosimile, come se si fosse davvero lì.

Quei primi momenti, odori, colori, con Paolo, Nora se li ricorderà e ci si aggrapperà quando anche la ragione le dirà a voce alta che qualcosa non va.

Che non è tutto perfetto, che quel ragazzo che lei credeva “buono”, non lo era per niente.

Già dal titolo infatti si intuisce che tutto ruota intorno ad una bugia, a tante bugie dette per illudere, per manipolare, per far credere di essere altro da sé.

Quella di Nora e Paolo è una storia comune a tanti, a chi non è mai capitato, per amore, di non voler vedere ciò che avevamo sotto agli occhi. Chi non ha mai creduto, in un rapporto già incrinato, di poter recuperare?

Molto si può aggiustare se c’è il sentimento e la volontà di farlo, ma non se manca la sincerità, che deve stare alla base di una relazione.

Il personaggio di Paolo è molte cose, ma di sicuro non è sincero, nemmeno con se stesso.

Questa non è però solo una storia d’amore malata, ma anche una storia che parla di riscatto, di rabbia, di dolore, ma anche di comprensione e di voglia di ricominciare.

Conoscere la verità, per quanto dolorosa, è il primo passo per Nora per chiudere un percorso e cercare di andare avanti e, anche questo, è qualcosa che bene o male abbiamo attraversato tutti prima o poi, magari non con le stesse dinamiche, ma spesso capita di dover chiudere una relazione sbagliata e per farlo, occorre per forza passare attraverso tutte quelle fasi che portano all’accettazione: il dolore, la rabbia, l’ossessione, la vendetta, e poi infine la comprensione e il superamento.

Tanti sentimenti sono racchiusi in questo libro, i sentimenti, le aspettative, le delusioni, la rinascita, il tutto con uno stile scorrevole, delicato, ma incisivo, che fa apprezzare questa storia proprio perché ci si riesce a rispecchiarsi e ad immedesimarsi nei personaggi, nei loro pensieri e vissuti, che un po’ sono anche i nostri.

Chi può dire di non aver mai avuto, o subìto, un bugiardo o una bugia nella propria vita?

È doloroso, ma serve per crescere, per andare avanti senza perdere però la fiducia negli altri, che poi è la lezione più importante che ci lascia la storia di Nora e Paolo.

Il cuore può essere ferito e guarire, la fiducia si può perdere, ma si può anche ricostruire.

Samanta Crespi

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