Cronaca di una giornata a 30 gradi

La giornata di oggi è stata annunciata come la più calda del mese di Giugno dal 1976 .

Sento chiamare il mio nome all’ ingresso della stazione metropolitana da un membro dello staff, mentre l’altoparlante annuncia senza sosta “Plrase carry water with you at all times. Don’t get on a train if you feel unwell”. “Hai la bottiglia d’acqua in borsa?'”chiede la signora che mi soccorse l’anno scorso quando avevo avuto un piccolo mancamento all’uscita della metto. “No, la compro alla stazione prima di prendere il treno” “Prendila ora” insiste.

Ignoro il suo suggerimento e salgo in metropolitana .

Il quotidiano gratuito “Metro” viene usato come ventaglio. Il tormentone estivo “please carry water” viene ripetuto senza sosta. Quando arrivo alla stazione, salgo sul treno che partirà tra tre minuti, senza avere il tempo necessario per acquistare l’acqua. All’improvviso sento una voce arrivare dall’inizio del vagone “Good Morning, how are you? Does everyone feel well”? Quando si avvicina a me gli chiedo se vuol vedere il biglietto. Il capotreno risponde che oggi non li controlla ma verifica se abbiamo l’acqua con noi o bisogno di assistenza”.

L’acqua non ce l’ho, forse sono a rischio multa. La signora seduta vicino a me mi chiede se non ho caldo con le calze a rete. Sono figlia della moda anni 80. Le toglievamo, solo quando, le gambe indossavano l’abbronzatura.
Al ritorno salgo sul treno con due bottigliette d’acqua e il capostazione che annuncia “Please, enjoy the sunshine”.

Mi siedo di fronte ad un ragazzo con il viso da latte che sta andando a sostenere l’esame per diventare mago. Mi chiede se può esercitarsi con me. Vedo carte sparire ed apparire, 20 sterline che diventano 50 e poi nuovamente 20. Sono certa che supererà l’esame. 


Prima di andare a casa, entro al supermercato . Lo scaffale dell’acqua è nudo. La prossima consegna di bottiglie d’acqua sarà domani mattina.

Foto e testo Roberta La Placa