Conversazione su Tiresia di e con Andrea Camilleri: recensione

‘’Ho trascorso questa mia vita ad inventarmi storie e personaggi. L’invenzione più felice è stata quella di un commissario conosciuto ormai nel mondo intero. Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di togliermi di nuovo la vista, questa volta a novant’anni, ho sentito l’urgenza di riuscire a capire cosa sia l’eternità e solo venendo qui  – al Teatro Greco di Siracusa ndr – posso intuirla, solo su queste pietre eterne’’ – Andrea Camilleri

‘’Chiamatemi Tiresia!’’. E’ così che Andrea Camilleri apre lo spettacolo da lui stesso scritto ed interpretato al Teatro Greco di Siracusa, l’11 giugno 2018, davanti ad una platea di più di 4000 spettatori.

E’ la storia dell’indovino cieco Tiresia, le cui vicende esistenziali nel corso dei secoli, si intrecciano a quelle dello scrittore.

La figura di Tiresia, ben presente in molta parte della storia della letteratura, ha sempre incuriosito Camilleri, tanto da solleticargli l’ingegno, inserendo nella pièce dialoghi con Omero, Seneca, Dante, T.S. Eliot, Apollinaire, Borges, Pound, Virginia Woolf, Primo Levi, Pavese.

Attraverso le varie epoche, Camilleri cerca di delineare i tratti principali di un personaggio che è stato sia uomo, sia donna, dunque, appartenuto a due mondi straordinariamente differenti, e che proprio come lo scrittore, ha perduto la vista.

“Da quando io non vedo più, vedo meglio’’

Lo scrittore da voce a questo pensiero, dipanando la storia di Tiresia, attraverso il racconto di quanti ne hanno scritto nei vari secoli.

Senza dubbio, è un privilegio poter assistere alla sfida di ricerca sull’eternità e del suo significato, del più grande scrittore italiano che nelle inedite vesti di attore, con voce potente, calma e saggia, indaga, conversa, condivide con lo spettatore l’essenza profonda di un’indagine che appartiene all’essere umano tout-court.

Uno spettacolo a tratti emozionante, paradossale, intricato, intenso che vede un gigante della cultura mondiale confidare allo spettatore il suo personale messaggio di senso della vita e di questo in relazione alla letteratura.

Una frase di Valentina Alfieri chiude a mo’ di chiosa il pensiero di tutti, durante la sera dell’11 giugno 2018: “Grazie Andrea”, “stasera, siamo tutti teatro” (Borges)

A cura di una straordinaria Valentina Alfieri, con la regia di Roberto Andò e Stefano Vicario, le musiche ammalianti di Roberto Fabbriciani, Conversazione su Tiresia – di e con Andrea Camilleri – sarà al cinema per tre giorni: il 5, 6, 7 novembre 2018.

 

Antonia Parini

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