Come ti divento bella!: recensione

Portavoce di una nuova generazione comica americana tutta al femminile, Amy Schumer è un nome che dalle nostre parti deve ancora farsi una sua fama, nonostante negli States sia una garanzia in fattore di risate rosa; dal passaggio ai programmi tv il salto al cinema è stato facile per la nostra interprete, prendendo innanzitutto parte alle due pellicole Un disastro di ragazza di Judd Apatow e Fottute! di Jonathan Levine, pellicola, quest’ultima, dove divideva la scena addirittura con Goldie Hawn.

Adesso, sotto la direzione di due nomi come Abby Cohn e Marc Silverstein – sceneggiatori di un paio di cult comedy come Mai stata baciata e La verità è che non gli piaci abbastanza – , la nostra Schumer torna in prima linea con un titolo divertente incentrato su quel materialistico mondo fatto di sola bellezza esteriore; Come ti divento bella! è un titolo che azzarda a ridere di chi del difetto fisico ne fa un pericolo esistenziale, senza sapere che nella vita c’è ben altro.

La protagonista è Renee Bennett, una ragazza dalle grandi forme che non si sente soddisfatta a livello personale, perché si ritiene essere una persona poco appariscente, se non proprio brutta.

Complice un colpo alla testa, un giorno Renee si risveglia con la convinzione di avere un fisico da sballo, sentendosi così più sicura di se stessa in ogni situazione, dal lavoro alla vita personale, trovando addirittura uno spiraglio nel lato sentimentale grazie  alla conoscenza dell’impacciato Ethan (Rory Scovel).

Da questo momento la vita della giovane prende una svolta positiva, salvo però scoprire che tutto ciò comporta dei sacrifici e dei cambiamenti che non tutti sono disposti ad accettare in Renee.

Trattando un argomento come l’attuale narcisismo che ormai prende piede sfrontatamente nella nostra epoca, tra status symbol sempre più richiesti e l’utilizzo di social incentrati esclusivamente sull’estetica, Come ti divento bella! sa essere una pellicola veramente deliziosa e ben gradita, valorizzata alla grande dalla presenza di una Schumer più trattenuta del solito (i suoi sproloqui volgari solitamente sono una garanzia negli show televisivi) ed anche ben accetta per il tipo di ruolo.

Seguendo una linea narrativa che vorrebbe giocare anche di fantasia, citando in primis un film come Big – Grande (visto in tv da Renee prima di cambiare il suo “punto di vista”), questo esordio alla regia del duo Cohn/Silverstein riesce a farsi valere per il modo in cui affronta tutto ciò che circonda l’importanza di apparire della sua protagonista, creandogli attorno una serie di gag adeguate per l’occasione (in palestra, nel franchise di bellezza dove lavora, ovvero la Lily LeClair); tutto è ben calibrato per poter tirar fuori la giusta morale dal cilindro dell’intrattenimento che il film propone, senza inoltre sconfinare in una volgarità che ormai ha preso piede tra le commedie a stelle e strisce degli ultimi anni.

Altra idea vincente di Come ti divento bella! è l’aver attorniato la Schubert di comprimari giusti per l’occasione, chi rappresentante del mondo lussuosamente bello che frequenta per lavoro, e chi ben utilizzato per quello umile della sua vita privata; dal duo di amiche interpretato da Aidy Bryant e Busy Philipps, alla presenza di una bravissima Michelle Williams nei panni dell’amministratore delegato della Lily LeClair, più la partecipazione di nomi di un certo calibro come Naomi Campbell, Emily Ratajkowski e la Lauren Hutton di American Gigolò.

Partecipazioni che fanno la differenza e che ben si mettono in gioco per il messaggio esistenziale lanciato da Come ti divento bella!, suggerendoci con parecchia ironia che essere conta più di apparire, accettandosi innanzitutto con tutti i propri difetti del caso.

E nel mezzo riderete di cuore di minuto in minuto.

Mirko Lomuscio