Drop – Accetta o rifiuta: recensione

Nuovo nome che si sta facendo strada da più dieci anni nel cinema horror, Christopher Landon è stato in tempi recenti regista di titoli di un certo richiamo come Auguri per la tua morte e sequel, più Freaky e Manuale scout per l’apocalisse zombie, prodotti che giocando con il cinema di genere hanno inserito nelle loro assurde trame picchi di ironia e sguardi sociali a loro modo ben assestati.


La sua ultima pellicola, facendo a meno di un sottotesto altamente ironico, tenta di allinearsi nelle corde di Landon stesso, cercando di regalare brividi intelligenti grazie ad una trama thriller degna di un Alfred Hitchcock; Drop – Accetta o rifiuta è quindi un lungometraggio che a suo modo rappresenta una nuova esperienza per questo autore, sfoggiando una trama che fa del mondo social un tema principale come anche una visibile piaga da tenere sottocontrollo, il tutto sotto la guida produttiva di Jason Blum (Insidious, Scappa – Get out, Five nights at Freddy’s) e di Michael Bay (Bad boys, Transformers, The rock).

Violet (Meghann Fahy) è una giovane donna con un matrimonio disastroso alle spalle, madre di un bambino, Toby (Jacob Robinson), ora vogliosa di rifarsi una vita dandosi un appuntamento con uomo che ha conosciuto tramite una app di incontri.

Lui è Henry (Brandon Sklenar), un uomo affascinate quanto interessante, ed entrambi decidono di incontrarsi in un appuntamento galante, fissato in un elegantissimo ristorante della città con vista panoramica.

Ciò che succede però va oltre l’immaginazione di Violet, la quale, nel mentre, riceve continuamente dei drop, ovvero messaggi misteriosi sul suo cellulare, ai quali dovrà in seguito rispondere; scopre con terrore che qualcuno la sta minacciando, promettendo di uccidere Toby se la donna non farà determinate cose.

Sconvolta, Violet si trova in una grave situazione di allarme, alla ricerca di un aiuto che non potrà chiedere perché continuamente osservata e sotto minaccia. Cosa succederà alla fine di questo primo appuntamento?

Thriller pensato per poter coinvolgere lo spettatore in un contesto contemporaneo, come l’ossessione per i social e le app di appuntamenti, Drop – Accetta o rifiuta è un film che fa della leggerezza una prassi a cui ancorarsi, cercando di dare allo spettatore un qualcosa che possa mostrare brividi facili e gestiti anche bellamente, senza però affidarsi ad una stabile costruzione di eventi e risvolti.

Il regista Landon fa a meno di costruire un prodotto solido e fa della sua pellicola un film che mostra l’essenziale, affidandosi ad uno script esile, steso da Jillian Jacobs e Chris Roach, che guidi la visione in una serie di risvolti , a volte improbabili, a volte tirati per le lunghe.

Di difetti ne ha quindi Drop – Accetta o rifiuta, senza nulla togliere all’intenzione di voler regalare del facile spettacolo spicciolo (poche location e effetti speciali), solo che a conti fatti è il solito lungometraggio con premesse a suo modo ambiziose (l’attacco ai rapporti poco sinceri creati nei social media) senza che le stesse vengano poi approfondite degnamente, anzi, si perdono in uno spettacolo prolisso e che mostra un po’ la corda verso metà visione, sorrette innanzitutto da un plot che era stato gestito in miglior modo in altre pellicole thriller passate (ad esempio Red eye di Wes Craven).

Consigliato per chi è in cerca di un intrattenimento di poche pretese.

Mirko Lomuscio